Il Biellese è una terra di cicloturismo. Ha qualcosa di unico: il panorama alpino, lo sbocco sulla pianura padana e una strada di montagna che percorre l’intero anfiteatro montuoso sull’orlo del 1200 metri.

Queste caratteristiche rendono il territorio estremamente vario, con panorami in continuo cambiamento e una sempre presente profondità di paesaggio. La posizione centrale tra Torino e Milano rende ben accessibili i luoghi, favorendo l’uso del treno per arrivarci comodamente con le proprie biciclette. I servizi di accoglienza per i ciclisti si stanno strutturando sempre di più grazie ai numerosi appassionati che visitano il territorio, in particolare bikepacker e amanti dell’ebike; questi ultimi potranno godere di una capillare diffusione di stazioni di ricarica su tutto il territorio.
Ma il biellese non è solo cicloturismo: è anche storia e tradizione laniera, nata sulle acque più leggere d’Europa, perfette per la lavorazione e la tintura della lana, ma abbastanza potente per mettere in moto gli ormai antichi opifici di cui le valli sono colme. Luoghi unici ed originali, che oggi ospitano ecomusei e residenze per artisti contemporanei.
Il Biellese è anche borghi di pianura e di montagna, ricetti e miniere d’oro a cielo aperto ai piedi della più antica e maestosa morena glaciale d’Europa.
Ripercorrere le emozioni del Giro d’Italia
Quest’anno, precisamente il 5 maggio, il Giro d’Italia è passato nel Biellese durante la sua seconda tappa. In particolare gli organizzatori del Giro, hanno scelto di reinserire nel percorso l’arrivo in montagna ad Oropa, proprio laddove è nato il mito. Chiaramente ci si riferisce all’amatissimo Marco Pantani, che si consegnò all’olimpo dei campioni proprio percorrendo la salita di Oropa nel 1999, nell’anno in cui vinse Giro d’Italia e Tour de France, risultato mai più ottenuto da alcun ciclista da allora.

Il Biellese intende orgogliosamente ricordare questo grande campione e far rivivere agli appassionati di cicloturismo parte di quell’emozione proponendo di percorrere un itinerario ad hoc che si può spalmare su tre giorni. Un “riscaldamento” percorrendo le zone di pianura tra baragge, risaie e vigneti dell’Alto Piemonte. Un “allenamento” sfidando due dei tre gran premi della montagna inseriti nella tappa del Giro. Infine la scalata di Oropa spingendo sui pedali.
Oropa tra Giro e percorsi permanenti
Oropa non fa parlare di sé solo durante il Giro d’Italia, ma negli ultimi 4 anni è entrata nel cuore di migliaia di camminatori grazie al cammino di Oropa; progetto lanciato e seguito da Movimento Lento, che ha avuto un enorme successo di partecipazione (5000 camminatori nel 2023).

Dal Cammino alle ciclabili il passo è stato d’obbligo e nel 2024 le Ciclabili di Oropa si posizionano come percorso di punta del territorio per i viaggiatori in bicicletta, siano bikepacker o ebiker.
I percorsi permettono un cicloviaggio da 2 a 4 giorni con oltre 200 km di strade, sterrati e sentieri di bassa difficoltà tecnica ma con dislivelli di tutto rispetto. I percorsi possono essere seguiti in autonomia o con guida, con o senza la propria bici, grazie ai numerosi noleggiatori presenti sul territorio.
Il concetto di base delle Ciclabili di Oropa, ricalca quello dell’omonimo cammino, pensato per chi si approccia alla pratica del cicloviaggio, magari per le prime esperienze, con un percorso fattibile e ben supportato dai servizi tecnici e di accoglienza, ma permette di non rinunciare alla bellezza della scoperta e a un briciolo di avventura.
Le Ciclabili di Oropa permettono di godere di tutta la varietà che il Biellese offre nei suoi paesaggi, dai borghi medievali, alle montagne dell’Oasi Zegna, alle baragge del riso, fino al Lago di Viverone, al confine con Ivrea e il Torinese.
Una Rotta verso il Monte Rosa
Quando si esce al casello autostradale di Carisio (punto d’accesso al Biellese sulla A4 Torino-Milano), il primo protagonista della scena è evidentemente lui: il Monte Rosa in tutto il suo enorme splendore. Seppure da quel punto a valle, ci troviamo circondati dalle risaie dell’ultimo spicchio di Pianura Padana, il Rosa è già lì presente a chiamarci e ad attrarci.

Da anni, grazie al coinvolgimento di ben 4 Province e due Regioni, si sta lavorando a un biketour che a partire dal Biellese, risalga le valli del Rosa fino a sormontarne parte del versante sud, per poi ridiscendere lungo la valle d’Aosta e rientrare nel Biellese. Il percorso di oltre 200 km si sviluppa per metà su strade bianche e per metà su asfaltate a bassissimo traffico automobilistico, in 4 varianti di tour con difficoltà e lunghezze differenti, percorribili da 2 a 4 giorni.
Informazioni e approfondimenti direttamente sul sito di Fondazione Biellezza.