Giro d’Abruzzo in bicicletta alla scoperta di luoghi incantevoli

Anche nel 2024 la carovana rosa del Giro d’Italia ha attraversato parte di questi itinerari, che hanno caratterizzato il Giro d’Abruzzo. Pedalando su queste strade, si scopre una regione unica che si lascia apprezzare ancor di più se osservata al ritmo lento della bicicletta.

Quattro le tappe di media difficoltà per un totale di 659 km, che il cicloturista potrà decidere di affrontare concedendosi tutto il tempo necessario per immergersi tra meraviglie naturalistiche, borghi storici, castelli monumentali e chiese affrescate, dalle spiagge dell’Adriatico fino alle cime più alte degli Appennini.

1° tappa: Vasto-Pescara (161 km)

Giro d'Abruzzo in bici - Vasto, panorama sul Golfo d’Oro, credits Massimiliano Crea
Vasto, panorama sul Golfo d’Oro, credits Massimiliano Crea

Posta a dominio del Golfo d’Oro, Vasto vanta numerose eccellenze architettoniche, a cominciare dall’imponente palazzo d’Avalos con annesso giardino napoletano e vista incantevole sulla Costa dei Trabocchi, fino all’area archeologica dell’antica Histonium romana.

Proseguendo verso nord lungo la statale 16, Torino di Sangro si caratterizza per la riserva naturale della Lecceta, uno degli ultimi boschi litoranei ancora visibili in Italia tra il Gargano e il Conero. Salendo verso Fossacesia, l’abbazia benedettina di San Giovanni in Venere splende tra gli uliveti. Si arriva quindi a Lanciano – città del doppio miracolo eucaristico – per poi imboccare la statale 84 Frentana verso Castel Frentano, patria del gustosissimo bocconotto, e lambire l’areale della riserva del lago di Serranella compreso tra Sant’Eusanio del Sangro, Casoli e Altino, fino a raggiungere Casoli, dominato dal suo castello Ducale.

Da qui si procede sulla statale 81, tra le più panoramiche d’Abruzzo, con destinazione Guardiagrele, la meravigliosa città di pietra narrata da d’Annunzio, e scendere verso Chieti dove le sale del Museo Archeologico Villa Frigerj custodiscono la statua del Guerriero di Capestrano.

Oltrepassata la vallata del fiume Pescara si entra nella provincia pescarese toccando Pianella, con la sua splendida chiesa di Santa Maria Maggiore, fino a terminare l’itinerario nel capoluogo adriatico per concedersi una vista spettacolare al tramonto sul ciclopedonale Ponte del Mare.

Giro d'Abruzzo in bici - Pescara, Ponte del Mare, credits Ivan Masciovecchio
Pescara, Ponte del Mare, credits Ivan Masciovecchio

2° tappa: Alanno-Magliano de’ Marsi (161 km)

Dopo aver lambito l’abitato di Scafa da dove è possibile raggiungere in bicicletta il parco attrezzato delle Sorgenti sulfuree del Lavino grazie alla pista ciclopedonale di recente inaugurazione, proseguendo lungo la Val Pescara si incontra la meravigliosa abbazia cistercense di San Clemente a Casauria per poi arrivare a Popoli Terme, la città delle acque sede della riserva regionale Sorgenti del Pescara.

Entrando in areale peligno, da Raiano si giunge a Goriano Sicoli attraverso il territorio della riserva regionale Gole di San Venanzio. Salendo ai 1100 metri del valico di Forca Caruso il comprensorio marsicano del Fucino si apre ai nostri occhi. Procedendo in senso orario si toccano i centri di Pescina, borgo natale dello scrittore Ignazio Silone e del Cardinale Giulio Mazzarino, ricordati da due case museo; Ortucchio e la sua darsena fortificata sulle sponde dell’ex bacino lacustre; fino a Trasacco e la sua originale torre Febonio, quadrata alla base e circolare alla sommità.

Anfiteatro romano di Alba Fucens, credits Regione Abruzzo
Anfiteatro romano di Alba Fucens, credits Regione Abruzzo

Tagliando di netto la fertile piana dove vengono coltivate patate e carote IGP apprezzate in tutto il mondo, Celano si caratterizza per la presenza del suo possente castello Piccolomini. Ancora pochi chilometri per completare la tappa non prima di aver ammirato l’area archeologica di Alba Fucens con la chiesa di San Pietro in Albe e la sua splendida iconostasi mosaicata e policroma.

3° tappa: Pratola Peligna-Prati di Tivo (163 km)

Dalla Valle Peligna alla Subequana l’Abruzzo è una meraviglia che si rinnova continuamente. Superato Raiano comincia la salita verso l’Altopiano delle Rocche e l’ambiente protetto del Parco regionale Sirente Velino, attraversando i borghi di Castelvecchio Subequo, Gagliano Aterno e Secinaro, fino al Valico della Forcella che conduce a Rocca di Mezzo, colorato in primavera dei carri allestiti per la Festa del Narciso.

Prati del Sirente, credits archivio Parco regionale Sirente Velino
Prati del Sirente, credits archivio Parco regionale Sirente Velino

Oltrepassati gli impianti sciistici di Campo Felice comincia la lunga discesa verso Lucoli lambendo la frazione aquilana di Preturo per arrivare a Pizzoli.

Si pedala lungo l’alta Valle dell’Aterno attraversando Montereale e poi virando sulla destra per giungere a Capitignano, luogo di coltivazione della pastinaca, tubero locale tutelato dal marchio dei Presìdi Slow Food. Si entra quindi nel territorio del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Superato il lago di Campotosto la provincia di Teramo ci accoglie con i boschi di castagni nei dintorni di Senarica di Crognaleto.

Giro d'Abruzzo in bici - Prati di Tivo, credits Matteo Cetrullo
Arrivo del Giro d’Abruzzo ai Prati di Tivo, credits Regione Abruzzo

Giunti a Fano Adriano comincia l’irta salita verso Pietracamela e i Prati di Tivo distesi ai piedi del Corno Piccolo del Gran Sasso d’Italia, meta finale anche del tappone appenninico del prossimo Giro d’Italia.

4° tappa: Montorio al Vomano-L’Aquila (173 km)

Procedendo lungo la Val Vomano dopo pochi chilometri si raggiunge Penna Sant’Andrea, nel cui territorio insiste la Riserva regionale Castel Cerreto.

Pedalando sulla statale 81 tra i vigneti di uva Montonico riconosciuta Presidio Slow Food, dopo aver oltrepassato Cermignano e Cellino Attanasio si entra in provincia di Pescara accolti dalla cittadina di Penne, con il suo lago artificiale sede di riserva regionale da dove partono cammini e percorsi cicloturistici immersi nella natura.

Procedendo verso le alture appenniniche, superata Carpineto della Nora e la sua splendida abbazia benedettina di San Bartolomeo, attraverso il valico di Forca di Penne si entra nell’Abruzzo aquilano.

Giro d'Abruzzo in bici - Campo Imperatore, credits Massimiliano Crea
Campo Imperatore, credits Massimiliano Crea

La strada che conduce fino a Castel del Monte ripercorre gli antichi tracciati tratturali utilizzati durante la Transumanza. Lungo i tornanti disegnati tra le infinite aperture di Campo Imperatore, pedalando finalmente in discesa si arriva a Calascio, dove imperdibile risulta la visita allo scenografico castello aggrappato alla roccia nella frazione di Rocca Calascio.

Superato anche Castelvecchio Calvisio, il borgo di San Pio delle Camere si mostra anch’esso caratterizzato da un antico maniero dall’originale pianta triangolare. Siamo nelle terre dell’Altopiano di Navelli, luogo del pregiatissimo Zafferano dell’Aquila DOP.

L’Aquila, Castello Cinquecentesco, credits Massimiliano Crea
L’Aquila, Castello Cinquecentesco, credits Massimiliano Crea

Prossima Capitale italiana della Cultura 2026, il capoluogo regionale è ormai alle porte con il suo carico di storia e capolavori artistici di rara bellezza, dal Castello Cinquecentesco alla Basilica di Santa Maria di Collemaggio la cui Porta Santa da 730 anni accoglie il rito della Perdonanza Celestiniana, riconosciuto dall’Unesco nel 2019 patrimonio culturale immateriale dell’umanità.

Per creare il proprio Giro d’Abruzzo in bici: www.abruzzoturismo.it

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