Nato nel 2011 ma con le radici nel ciclismo storico che ha avuto ufficialmente origine nel 1909 con il primo Giro d’italia, ha come Presidente e Vicepresidente Michela Girardengo e Gioia Bartali, rispettivamente bisnipote e nipote dei grandi ciclisti della storia Costante Girardengo e Gino Bartali.
A differenza del Giro d’Italia, il Giro d’Italia d’Epoca non si esaurisce in tre settimane ma le sue tappe si svolgono nell’arco di quasi tutto l’anno solare in quasi ogni regione. Le Ciclostoriche che costituiscono il Giro d’Italia d’Epoca attualmente sono 13 (più due tappe Brasiliane); hanno luogo in territori italiani agresti di interesse paesaggistico, artistico ed enogastronomico.
Sono manifestazioni, rigorosamente non competitive, che si svolgono su strade prevalentemente sterrate, con bici e abbigliamento d’epoca.
Gli obiettivi del Giro d’Italia d’Epoca
Omologare le manifestazioni dal punto di vista etico, estetico e di sicurezza, attraverso un Regolamento a cui ogni organizzazione deve attenersi.
Sostenere e promuovere le singole manifestazioni.
Diffondere la consapevolezza ambientale.
Promuovere il turismo lento e sostenibile.
Contribuire a creare le condizioni perché le strade italiane diventino più sicure per gli utenti fragili.
Dare risalto a realtà locali ed eccellenze del territorio.
Dare impulso e popolarità al Movimento Ciclostorico creando una community sempre più vasta di ciclisti lenti e gaudenti, che si ritrovino a ogni tappa come vecchi amici, e a ogni tappa ne conoscano di nuovi. Per condividere la vita all’aria aperta e la buona tavola, le pedalate lente nella natura e nella bellezza dei paesaggi mozzafiato che adornano tutta l’Italia. Senza lasciare impronte pesanti sulla terra, ma solo quelle sottili dei copertoncini nella polvere.