La pista ripercorre il tracciato dell’omonima ex ferrovia, realizzata tra gli anni ’20 e ’30 ma dismessa dopo la Seconda Guerra Mondiale. Sicura e ben segnalata, la pista regala un paesaggio dai tratti tipicamente veneti: attraversa campagne coltivate a mais, radicchio e asparagi, chiese campestri, aree naturalistiche, borghi e ville venete. Lungo i suoi 70 km la Treviso – Ostiglia offre strutture ricettive, aree di sosta e ristoro, bike park, punti di noleggio biciclette e servizi per il cicloturista.
È una via adatta a tutte le gambe e tutte le ruote: quelle delle famiglie con bambini ma anche quelle più allenate di cicloturisti di lungo raggio. Infatti, una delle principali caratteristiche della via è quella di intersecare numerose altre ciclovie, come il GiraSile, la Ciclovia del Brenta, la Dolomiti-Venezia, la AIDA, solo per citarne alcune.
Una volta completati i lavori di recupero di tutta la ex ferrovia, la pista offrirà ai cicloturisti una via lunga 120 km che, oltrepassati i territori della provincia di Verona, permetterà di raggiungere Mantova. La Federazione dei Comuni del Camposampierese è il Soggetto Gestore della pista e ad essa sono affidati i compiti della manutenzione e della comunicazione turistica.