Itinerari per un viaggio in bicicletta attraverso le riserve naturali della Basilicata: l’anello dei Parchi lucani
«Troppo, troppo meravigliosa è la natura qui, perché possa sentire le fatiche delle sue asprezze», scriveva Luigi Vittorio Bertarelli nel 1897, il fondatore del Touring Club Ciclistico Italiano, risalendo in bicicletta le montagne del Parco del Pollino. Ed è proprio così, la Basilicata è un continuum di salite e discese, di montagne e colline solcate dai tanti fiumi che attraversano una regione dai mille paesaggi.

Per chi ama viaggiare a ritmo lento, sentire il battito della natura, entrare in contatto con storie e comunità accoglienti, la Basilicata è la meta ideale. Una terra in cui le aree naturali protette interessano quasi un terzo dell’intero territorio preservando habitat in cui lo sguardo può aprirsi oltre ogni limite: dalle vette del Pollino alle Valli dell’Agri e del Sinni, dalle cime del Vulture ai Laghi di Monticchio, dalle Dolomiti lucane alla Murgia Materana, itinerari per viaggiatori appassionati e curiosi, capaci di rievocare i segreti di una terra ricca di storia.
21 itinerari in una app
Tra le sue 11 Riserve Naturali, 2 Parchi Nazionali e 3 Regionali numerosi sono infatti gli itinerari realizzabili in bici, che sia da strada, gravel, mountain bike o e-bike. Le proposte spaziano da tracciati di medio-bassa difficoltà a percorsi impegnativi, unendo la passione sportiva alla curiosità esplorativa che il territorio stimola.

L’app “Basilicata Free to Move“ realizzata dall’Agenzia di Promozione Territoriale offre 21 itinerari completi di traccia GPX che attraversano tutto il territorio lucano fornendo consigli utili, segnalando attività en plein air, ciclofficine, punti vendita specializzati, bike hotel e ristoranti tipici, aree camper e fontane di acqua potabile.
Anello dei Parchi lucani in bicicletta
L’Anello dei Parchi lucani in bicicletta consiste in un percorso in 15 tappe che parte con un prologo da Maratea, città finalista fra le candidate a Capitale Italiana della Cultura 2026. La città si affaccia sulla splendida costa tirrenica ed è dominata da un iconico “Cristo”. A Maratea si torna dopo aver attraversato le Aree Protette della Basilicata per 725 Km superando 13.360 m di dislivello.

Dalla stazione di Maratea, collegata con l’Alta velocità e con i treni Intercity dotati di carrozza per il trasporto delle biciclette, si raggiunge il Lago Sirino (38,6 Km con 1200 m di dislivello) da cui prende il via una ciclopista molto panoramica che corre sul tracciato della ex ferrovia Calabro-Lucana fino a entrare nel Parco nazionale del Pollino, a Castelluccio inferiore.
Da qui il percorso sale, superando Rotonda e toccando la cima più alta a 1445 m sulle pendici di Serra di Crispo, nei pressi di Acquatremola. Oltrepassata la Valle del Sarmento, il tracciato procede in direzione del versante jonico, supera Valsinni, il borgo della poetessa Isabella Morra, oltrepassa la Valle del Sinni e raggiunge Colobraro, il paese dei “misteri”.
Da qui prosegue attraversando il Parco dei Calanchi, un paesaggio sublunare di rara bellezza con i fantastici ruderi di Craco vecchia, le “casedde di Pisticci” e la “rabatana” di Tursi, per poi risalire verso Matera, la Città dei Sassi Patrimonio dell’Umanità.

Dal Parco della Murgia, superata la verde Oasi naturalistica di San Giuliano, si ridiscende sulla Valle del Basento e da qui si risale verso il Parco Regionale Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane, dove svettano le guglie del “Volo dell’Angelo”.
Lasciata Pietrapertosa, il percorso va verso il Fiume Bradano dove incrocia la traccia di Eurovelo 5, Via Romea Francigena, e approda a Venosa, la città del poeta latino Orazio.
Superate Barile e Ginestra, paesi di origini arbëreshe, entra a Melfi, l’antica città dominata dal maestoso castello normanno-svevo, oramai alle porte del Parco del Vulture, la terra dell’Aglianico, in cui sono i Laghi di Monticchio a segnare splendidamente il paesaggio insieme ai paesi arroccati tra il Bradano e l’Ofanto.

Da qui si procede verso Muro Lucano e poi lungo il tracciato dell’antica Appia, segnata dal Bosco Grande di Ruoti e dai Monti Li Foi, ormai prossimi a Potenza.
Superato il capoluogo di regione, che a valle offre un tratto di ciclopista nei pressi dell’antico ponte romano, si risale verso i boschi di Arioso-Sellata, storica stazione sciistica, per poi ridiscendere nella faggeta di Marsico Nuovo, antica sede diocesana, nel cuore del Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese.

Raggiunta Paterno, percorsi un po’ di km a valle, toccando l’imperdibile sito archeologico di Grumentum sul Lago Pertusillo, si risale per l’ultima vera asperità del percorso, quella che conduce aldilà del maestoso Massiccio del Sirino, per approdare a Lagonegro, la città lucana sulla Valle del Noce. Da qui si riprende la ciclopista all’altezza della vecchia stazione di Rivello e si procede verso il Lago Sirino da dove una vertiginosa discesa, che si insinua tra borghi e montagne a picco sul mare, riporta sulla splendida costa di Maratea.
L’accoglienza lucana
Ciò che rende davvero speciale questo viaggio alla scoperta della Basilicata più autentica, insieme alle bellezze naturali, storiche e culturali, agli ampi brani di paesaggio incontaminato, è l’incontro con le persone. Le comunità sono accoglienti e offrono ai viaggiatori un’ospitalità sincera, condita dai piaceri della tavola lucana, notoriamente ricca di piatti e prodotti di qualità eccelsa, con una varietà infinita di legumi, verdure, cereali e frutta.
Agriturismo, B&B, Alberghi accoglienti sono presenti lungo l’intero percorso consentendo a ciascuno di organizzare il viaggio in base ai propri tempi e desideri.